Proroga detrazioni 55% e 50%. Tutto rinviato alla prossima settimana

riqualificazioneLa coperta era troppo corta. Manca, per ora, la copertura finanziaria per prolungare le agevolazioni su riqualificazione energetica e ristrutturazioni.

Vane speranze. Doveva essere il “giorno della proroga”, ma cosi non è stato. Il Consiglio dei Ministri prende tempo e fa slittare la decisione alla prossima settimana. Per la proroga della detrazione fiscale del 55% per gli interventi di riqualificazione energetica degli edifici e quella del 50% per le ristrutturazioni edilizie non è stata ancora trovata la copertura finanziaria per prolungare il bonus fino a fine anno.

La volontà politica.

La parole del Ministro Zanonato, diramate ieri hanno dovuto fare i conti con aspetti prettamente finanziari. L’idea era quella di prorogare l’agevolazione in maniera selettiva ovvero limitandola solo a chi non gode già di altri benefici fiscali, in particolare legati al cosiddetto Conto Termico valutando un prolungamento il prossimo anno attraverso una migliore definizione dei tetti oggi in vigore. Nonostante l’accordo tra i due Ministeri, Sviluppo economico e dell’Economia però, la questione del 55% resta sul tavolo, in attesa di ulteriori approfondimenti sulla copertura finanziaria. La situazione in merito alla detrazione del 50% per le ristrutturazioni edilizie, in scadenza il 30 giugno 2013 sembra ancor più grave. Il silenzio del Ministro Zanonato non lascia presagire nulla di buono su questo versante. Quindi, salvo cambiamenti, su questa misura la detrazione fiscale per gli interventi di ristrutturazione edilizia tornerà alla vecchia aliquota del 36% e il tetto degli interventi tornerà da 96.000 a 48.000 euro. Infine, il Sottosegretario di Stato per l’Economia e le Finanze Alberto Giorgetti ha sottolineato, che “la proroga delle agevolazioni fiscali per le ristrutturazioni edilizie fino al 30 giugno 2014 è suscettibile di generare effetti negativi sui saldi di finanza pubblica” .

Forti pressioni.

Ovviamente questo slittamento non è stato ben accolto da alcuni membri del Governo. “E’ necessario togliere dall’incertezza il credito di imposta del 55% per il risparmio energetico in edilizia intervenendo quanto prima non solo per prorogarlo, ma per stabilizzarlo ed estenderlo anche agli interventi di consolidamento antisismico. Questo è quanto chiedono le imprese e che chiedono anche i cittadini”. Questo è quanto afferma Ermete Realacci, presidente della Commissione Ambiente, Territorio e Lavori Pubblici della Camera, che ha commenta il rinvio al prossimo Consiglio dei Ministri della proroga del 55%, che conclude precisando “Il sistema di agevolazione fiscale del 55% – spiega – si e’ dimostrata, infatti, una misura di grande importanza: ha attivato oltre 1.400.000 interventi, per circa 18 miliardi di euro di investimenti, e la creazione di oltre 50 mila posti di lavoro all’anno nei settori coinvolti, soprattutto nelle migliaia di piccole e medie imprese nell’edilizia e nell’indotto’. ”Ha rappresentato, inoltre, lo strumento più efficace e virtuoso in tema di sostenibilita’ ambientale, di sostegno del mercato dell’edilizia di qualità e di risparmio di emissioni di anidride carbonica”. Gli fa eco il Ministro delle Infrastrutture, Maurizio Lupi, che insiste sulla necessità di prorogare almeno a fine 2013 sia la detrazione al 55% sugli interventi di riqualificazione energetica degli immobili sia la detrazione al 50% sulle ristrutturazioni edilizie. Secondo quanto riferisce una fonte governativa, “per Lupi le due agevolazioni devono andare insieme. Se ci sono problemi di copertura è meglio rinviare l’esame a un’altra riunione del governo”

Via libera al Decreto di recepimento.

Unica nota positiva è stato il recepimento della Direttiva europea 2010/31/UE in materia di prestazione energetica nell’edilizia. Sull’Italia pende la procedura di infrazione n. 2012/0368 avviata dalla Commissione europea per il mancato recepimento della direttiva. Sul recepimento della Direttiva 2010/31/UE l’Italia è in forte ritardo ma con il Decreto di attuazione approvato in data odierna il rischio di deferimento alla Corte di Giustizia europea dovrebbe essere stato scongiurato.

Tra i punti più interessanti del decreto presentato al CdM ricordiamo:

individuazione di una metodologia per il calcolo della prestazione energetica degli edifici;
l’identificazione dei requisiti minimi di prestazione energetici;
dal 1° gennaio 2021 dovranno essere realizzati condomini e costruzioni singole a “energia quasi zero”, ovvero con il massimo dell’efficienza concepibile;
si passa dall’attestato di certificazione energetica all’attestato di prestazione energetica, che dovrà essere redatto da esperti qualificati e indipendenti;
pesanti le sanzioni in caso di mancato rispetto degli obblighi: per il professionista abilitato che non rispetti i criteri e le metodologie previste pagherà una multa da 700 a 4.200 euro.

Fonte: Condominioweb.com

Contattateci per maggiori informazioni al n. 06/78394982

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