Un nuovo contributo per l’edilizia innovativa: i vetri fotovoltaici. Pregi e difetti

vetri-fotovoltaiciVetrate intelligenti, pensati per produrre energia senza perdere la loro trasparenza e con la possibilità di poter assumere tutte le colorazioni volute. Un materiale conosciuto da sempre che diventa sostenibile ed energicamente efficiente: “il vetro fotovoltaico o vetro solare”.

Il nuovo contributo all’edilizia innovativa è stato fornito dalla MTI Partners e dalla Oxford Photovoltaics, spin-off dell’Università di Oxford che, dopo aver ricevuto finanziamenti per circa due milioni di sterline, continua a portare avanti il proprio progetto di energia innovativa: sostituire tutte le vetrate di palazzi e grattacieli con un “vetro solare”, il quale consentirebbe, combinando le prestazioni del fotovoltaico a film sottile con un colorante fotosensibilizzato, di ridurre fortemente, fino ad azzerarle completamente, le richieste energetiche.Appare quindi un’idea fortemente innovativa, in grado di rivoluzionare il mercato della efficienza energetica; ma di fatto in cosa consiste? Il suo utilizzo potrebbe effettivamente essere considerato positivo nel campo dell’edilizia residenziale?

Diciamo subito che a differenza del “pannello fotovoltaico” comunemente conosciuto e prodotto, questo nuovo pannello viene generato con una tecnica simile alla serigrafia, definita “screen-printing” in base alla quale le celle fotovoltaiche vengono “stampate-impresse” direttamente sulle superficie di applicazione, in questo caso il vetro.

Il sistema, realizzabile con diverse tecnologie, dimensioni e spessori, ma anche gradi di trasparenza, colore e con un incremento economico del solo 10%, permette di ottenere superfici colorate di ogni tipo che grazie un’integrazione architettonica energeticamente efficiente, soddisfano sia le esigenze estetiche degli architetti che quelle dei costruttori; inoltre, le stesse forniscono anche una soluzione flessibile per la produzione di energia solare anche per quegli edifici che non potrebbero goderne, o per cattiva esposizione (come le facciate esposte a Nord) o per una non ottimale inclinazione dei tetti.

Una tecnologia quindi fortemente innovativa, che sembrerebbe risultare conveniente anche rispetto alle normali costruzioni residenziali; ma bisogna non trascurare alcuni aspetti, in questo campo molto importanti. Il livello di efficienza di conversione energetica del modulo fotovoltaico a film sottile alla base di detta sperimentazione, è inferiore rispetto a quello del tradizionale,il che porta, per necessità, a dover ricoprire grandi superfici con vetro solare per pareggiare i consumi.

Quali sono allora i limiti di applicazione di tale tecnologia nei nostri condomini, che di certo non godono di superfici finestrate molto grandi?

Potremmo, forse, dire che si tratta di un intervento economicamente efficiente in maniera direttamente proporzionale alle superfici vetrate, per cui se si dovesse intervenire esclusivamente per la sostituzione dei nostri tradizionali infissi, “attualmente” la spesa non la si potrebbe considerare economicamente conveniente, mentre “se si facesse riferimento ad edifici interamente vetrati, che attualmente si aggirano intorno al 60% degli edifici, si potrebbero ottenere risultati incredibili; lo dimostrano le ricerche: da un grattacielo da 220 metri collocato ad esempio in Texas e ricoperto interamente con “vetro solare”, potremmo generare fino a 5,3 MWh al giorno, sufficienti ad esempio per alimentare 52.000 iPad, che se affiancato ad un’efficiente sistema di illuminazione al LED, renderebbe l’edificio praticamente indipendente” (Kevin Arthur).

È quindi da subito chiaro che occorre ancora aspettare affinché detta ricerca possa risposte efficaci anche in ambiti come quello residenziale fermo restando la validità di applicazione dei suoi risultati sin dal principio per le grandi strutture.

Fonte: Condominioweb.com
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