Nuova tariffa di rete D1 per l’efficienza energetica

tariffa-d1L’Autorità per l’Energia (AEEG) ha approvato,con la Delibera 607/2013/R/eel del 19 dicembre 2013, l’introduzione della cosiddetta tariffa ‘’D1’’ la nuova tariffa di rete per i consumi ad alta efficienza, che risulterà svincolata dal volume dell’energia elettrica utilizzata e più aderente agli effettivi costi dei servizi di rete: il trasporto, la distribuzione e la gestione del contatore.

Questa nuova impostazione tariffaria rientra in un pacchetto di aggiornamento complessivo delle tariffe di trasmissione e distribuzione previsto per il 2014; la finalità è allinearsi alle normative europee e nazionali in virtù della delibera 204/2013 che prevede l’avvio di una riforma tariffaria che agevoli il raggiungimento degli obiettivi di efficienza energetica, dell’impiego di fonti rinnovabili e della eliminazione dei sussidi incrociati, oltreché favorire la diffusione delle tecnologie innovative quali, ad esempio, le pompe di calore, le piastre ad induzione, i veicoli elettrici.

La nuova tariffa sarà costante, a prescindere dai consumi, e potrà essere applicata alle forniture di energia elettrica sia con contratti di mercato libero sia di maggior tutela per l’abitazione di residenza; questa tariffa verrà applicata, a livello sperimentale e su base volontaria, ai clienti domestici che hanno deciso di riscaldare la propria casa utilizzando esclusivamente pompe di calore.

L’enorme potenziale di efficienza e risparmio energetico conseguibile mediante l’impiego di pompe di calore elettriche ha fatto sì che la tecnologia assumesse, negli ultimi anni, un ruolo determinante in quasi tutta Europa, meno che in Italia dove, il costo eccessivo dell’energia elettrica, ne ha scoraggiato l’impiego e la diffusione. È ben noto che le pompe di calore risultano sempre convenienti: innanzitutto oltre che a fornire calore, possono dare anche raffrescamento, dunque far risparmiare sull’eventuale acquisto e/o utilizzo di un condizionatore; in secondo luogo, la pompa di calore elettrica è ancora più conveniente nel caso la si abbini ad un impiantofotovoltaico, consentendo di massimizzare l’autoconsumo dell’elettricità prodotta.

Ricordiamo che attualmente, per via di una politica energetica relativa alle utenze domestiche, legata ancora a tariffazioni imposte nel periodo post crisi energetica del 1973, una famiglia tipo deve sorbirsi un surplus del 35% circa in bolletta per i servizi di rete e, per chi consuma tanto, queste possono salire fino al 48% della spesa; in più i servizi di vendita riferiti al prezzo dell’energia elettrica consumata, arrivano al 50% circa della spesa totale.

Va detto che la normativa italiana prevede che le abitazioni climatizzate da pompe di calore possano usufruire di un secondo contatore in parallelo dedicato con tariffa lineare per usi diversi, BTA. Non sempre però la richiesta della seconda presa risulta tecnicamente fattibile ed economicamente sostenibile per l’utente finale. In ragione di ciò, l’AiCARR (Associazione Italiana Condizionamento dell’Aria Riscaldamento e Refrigerazione) al fine di non declassare le pompe di calore (tecnologia che utilizza fonte rinnovabile) rispetto a energie rinnovabili quali ad esempio il solare fotovoltaico, ha proposto l’installazione, dietro incentivo, di un secondo contatore per le pompe di calore, una tariffazione dedicata e una riduzione degli oneri generali (voce di spesa in bolletta) con l’eliminazione della componente A3.

Ricordiamo che questa componente è destinata a promuovere la produzione di energia da fonti rinnovabili e assimilate mediante un sistema di incentivi che garantiscono una remunerazione certa per l’energia prodotta e agevolazioni per l’allacciamento degli impianti alle reti. Il sistema degli incentivi prevede che l’energia elettrica generata dagli impianti che ne hanno diritto, sia acquistata dal Gestore del Sistema Elettrico (GSE), a condizioni economiche incentivanti per l’impresa produttrice: la differenza tra i costi sostenuti dal GSE per l’acquisto di questa energia e i ricavi ottenuti dallo stesso GSE per la sua rivendita agli operatori grossisti del mercato, è coperta dai proventi della componente A3.

Fonte: Condominioweb.com

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