Dal 2014 “rivoluzione acqua”. Niente distacco ai morosi

distacco-acquaIl Consiglio dei Ministri con l’”Agenda Verde” prevede un fondo di garanzia a sostegno degli investimenti per gli impianti di depurazione, tariffa sociale per utenti a basso reddito; niente distacco di acqua ai morosi a basso reddito e un livello di fornitura minima garantita.

Il testo approvato dal Consiglio dei Ministri. Venerdì scorso, il Consiglio dei Ministri di oggi ha approvato, un disegno di legge collegato alla legge di Stabilità recante disposizioni in materia ambientale per promuovere misure di green economy e per il contenimento dell’uso eccessivo di risorse naturali.

Il ministro dell’Ambiente, Andrea Orlando ha definito tale provvedimento come una vera e propria ‘Agenda Verde’ che darà l’impulso al Governo di mettere in moto una serie di iniziative volte a rilanciare e sensibilizzare il Paese.

Il testo rappresenta un fondamentale passo avanti nella definizione delle politiche ambientali nazionali in una logica che per la prima volta le collega ad innovative scelte di politica economica-industriale.

Il ddl rappresenta un pacchetto di norme capaci di stimolare politiche ambientali virtuose, semplificando il quadro normativo, rendendolo più moderno ed efficace e creando al tempo stesso le condizioni per investimenti e crescita economica nel campo della green economy.

Il provvedimento è composto da una trentina di articoli e si occupa di protezione della natura, valutazione di impatto ambientale, acquisti ed appalti verdi, gestione dei rifiuti, difesa del suolo, servizio idrico, acqua pubblica e comprende nuovi strumenti per calcolare l’importanza dell’ambiente. Il tutto con una attenzione ai costi, semplificazione e trasparenza amministrativa. Sono tutti strumenti attuabili a costo zero, al fine di realizzare una politica ambientale più efficace in tutti i settori.

Acqua, la tariffa sarà stabilita in base al reddito. Si pagherà l’acqua in base alle proprie capacità economiche. Questa è una delle principali novità contenute nel ddl ambiente approvato dal Consiglio dei ministri. “Per la prima volta viene introdotta una tariffa sociale – ha spiegato il ministro Andrea Orlando – la tariffa terrà conto delle condizioni sociali” e in questo senso, ha aggiunto, “viene recepito un pezzo del referendum sull’acqua del giugno 2011”. Con questa norma l’Autorità per l’energia elettrica ed il gas, “al fine di garantire l’accesso universale all’acqua, assicura agli utenti domestici a basso reddito del servizio idrico integrato, l’accesso a condizioni agevolate alla quantità di acqua necessaria per il soddisfacimento dei bisogni fondamentali. La sostenibilità dell’intervento e la copertura dei relativi costi viene garantita dalla previsione di un’apposita componente tariffaria in capo alle utenze non agevolate del servizio idrico integrato”. Secondo il ministero dell’Ambiente, “la crisi economica e l’andamento crescente delle tariffe, altresì, hanno determinato la sempre maggiore incidenza della spesa per i servizi idrici sul reddito delle famiglie italiane. Tale incidenza risulta più elevata e prossima a livelli di non sostenibilità per le famiglie a più basso reddito”.

Morosità acqua e fondo di garanzia. Il ddl ambientale prevede anche nuove misure per contrastare la morosità della bolletta dell’acqua, evitando che siano autonomamente le aziende a interrompere il servizio per gli utenti che non pagano, e istituisce dal 2014 un fondo di garanzia per il servizio idrico nazionale. Questo provvedimento avrà delle ripercussioni perché in pratica “non si può lasciare all’azienda la facoltà di decidere del distacco dell’acqua. Bisogna garantire procedure vista la specificità del bene acqua, che è un bene fondamentale per la vita umana”. Precisa il ministro dell’Ambiente Andrea Orlando. Con l’applicazione delle tariffe basate sul principio di copertura dei costi, l’impatto economico sugli utenti è cresciuto in modo rilevante, creando crescenti problemi di morosità. Il provvedimento ha la finalità di regolamentare le modalità di “gestione del fenomeno della morosità per limitarne l’insorgenza, assicurarne l’efficace contrasto in modo che i costi non ricadano sugli utenti non morosi e per garantire un livello minimo di fornitura di acqua anche alle utenze non in regola con i pagamenti.”

Punti salienti:
Difesa del suolo e dissesto idrogeologico (art.24)
Saranno finanziati gli interventi di demolizione di immobili abusivi realizzati in aree ad elevato rischio idrogeologico al fine di eliminare situazioni di pericolo nella 5 zone in cui le condizioni di fragilità del territorio rendono particolarmente urgente la necessità di realizzare interventi di messa in sicurezza da fenomeni di dissesto idrogeologico

Fondo di garanzia per il servizio idrico nazionale (art.25)

Dal prossimo anno verrà istituti un Fondo di garanzia di interventi finalizzati al potenziamento delle infrastrutture idriche, reti di fognatura e depurazione in tutto il territorio nazionale al fine di evitare sanzioni europee per inadempimento dell’Italia.
Si cercherà di ridurre l’onere finanziario della realizzazione di investimenti nel settore idrico, con vantaggi per l’utenza.
Il Fondo di garanzia verrà alimentato da una specifica componente della tariffa del servizio idrico integrato opportunamente definita.
Tariffa sociale del servizio idrico integrato (art.26)

Con l’obiettivo di rafforzare la natura “pubblica” della risorsa acqua, come richiesto anche dal Referendum del giugno 2011 e dalla stessa “Commissione dei Saggi”, con questa norma l’Autorità per l’energia elettrica ed il gas, al fine di garantire l’accesso universale all’acqua, assicura agli utenti domestici a basso reddito del servizio idrico integrato, l’accesso a condizioni agevolate alla quantità di acqua necessaria per il soddisfacimento dei bisogni fondamentali. Un aiuto del genere è già previsto in Puglia, che ha previsto tariffe agevolate per famiglie in particolari difficoltà economica. La sostenibilità dell’intervento e la copertura dei relativi costi viene garantita dalla previsione di un’apposita componente tariffaria in capo alle utenze non agevolate del servizio idrico integrato.
Morosità nel servizio idrico integrato (art.27)

Il provvedimento mira a regolamentare le modalità di gestione del fenomeno della morosità per limitarne l’insorgenza, assicurarne l’efficace contrasto in modo che i costi non ricadano sugli utenti non morosi e per garantire un livello minimo di fornitura di acqua anche alle utenze non in regola con i pagamenti.

Slitta il “Pacchetto Sviluppo”
Il Cdm ha invece svolto solo un esame preliminare per il “pacchetto Sviluppo”, collegato sempre alla Legge di Stabilità che costituiva, originariamente, il pezzo forte dell’ordine del giorno. Per problemi di impatto sulla finanza pubblica era saltata nel ddl sviluppo la norma «per la riduzione del costo dell’energia elettrica» attraverso la riduzione degli oneri sulle rinnovabili nella bolletta, da ottenere mediante bond emessi dal Gse. Ma il premier Letta ha assicurato che nel Collegato Sviluppo ci sarà «un capitolo sull’energia e un intervento sulle bollette energetiche». La reazione di alcune associazioni di consumatori non si è fatta attendere. La Federconsumatori (Federazione Nazionale Consumatori E Utenti), in suo comunicato ha ricordato che “il piano elaborato dal Ministero per lo Sviluppo Economico, non ha generato altri risultati se non quello di protrarre per un ulteriore decennio (2027 – 2037) la copertura degli oneri generali di sistema, con un ulteriore aggravio di 30 miliardi di euro, spesa che sconterebbero le future generazioni”. Per tali motivi secondo l’associazione i punti su lavorare potrebbero essere i seguenti

Ribadiamo, per l’ennesima volta, quali sono i percorsi che, se intrapresi, potrebbero apportare un contributo effettivo alla riduzione della bolletta elettrica:

Eliminare dalla fattura elettrica la componente A4 degli oneri di sistema che finanzia le agevolazioni sul costo dell’energia elettrica per la rete ferroviaria italiana. Tale eliminazione comporterebbe un risparmio sulle bollette delle famiglie di 460 milioni di euro per il 2013, pari ad un risparmio annuo di oltre l’1%.
Applicare il nuovo metodo del “costo evitato di combustibile” (CEC), per il CIP6, a partire dall’anno 2012 e per tutto l’anno 2013 (cosa non prevista, ad oggi, nel decreto legge “del fare”). Tale applicazione implicherebbe un risparmio di 800 milioni di euro, pari ad oltre il 2% sulle bollette domestiche.
Trasferire sulla fiscalità generale gli incentivi alle imprese energivore, che attualmente pesano sulle bollette per circa 600 milioni di euro.
Abolire l’assoggettamento ad IVA degli oneri di sistema: una vera e propria “tassa sulla tassa”.

Fonte: Condominioweb.com

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