Contatori Elettronici Energia. Chi ha controllato fino ad oggi?

contatori-elettroniciLa vicenda dei controlli da effettuare sui contatori elettronici Enel è tornata alla ribalta anche perché ad oggi il MISE non ha mai dato seguito a quanto previsto dalla legge.

Pregi e difetti della telettura. Tutti ricorderanno il famoso passaggio dal vecchio contatore a quello “digitale”. operazione pubblicizzata al fine di tutelare consumatori ma anche per abbattere i costi.

Grazie alla tecnologia questi contatori elettronici avrebbero potuto permettere ai consumatori di conoscere quanto realmente consumavano, avrebbero potuto essere letti a distanza ed avrebbero reso possibile gestire una tariffa multi oraria.

Ma subito dopo pochi mesi i c.d. “contatori intelligenti” sono diventati la principale causa di contenzioso visto che gli utenti sono stati oggetti di conguagli stratosferici e fatturazioni errate.

Ma chi controlla? Punto nodale della questione era proprio individuare un controllore super-partes che potesse assicurare il consumatore sul corretto funzionamento e sull’esatto consumo. La domanda è: sono mai stati certificati da un ente terzo? Alcuni deputati hanno sollevato il problema ed hanno chiesto spiegazioni al ministero dello Sviluppo Economico presentando un “Question-time” al ministero dello Sviluppo Economico dal seguente contenuto:[…]il governo italiano non ha mai stabilito come debbano avvenire i controlli di routine previsti dalla legge sui contatori dell’energia elettrica; di fatto i cosiddetti contatori “intelligenti” sono apparecchi non omologati scrupolosamente, mai verificati da un ente terzo incaricato dallo Stato, certificati solo su base volontaria dall’ “IMQ” (Istituto Italiano del Marchio di Qualità), e, come di nuovo segnalato da riviste di settore, spesso marchiati con un “CE” identico nella grafica al marchio “China Export” che solleva più di un dubbio sulla loro conformità alla legislazione europea; […]

La risposta del MISE: […]La legislazione in materia, è in effetti lacunosa ed ha probabilmente risentito anche della circostanza che almeno per tutti gli anni in cui la fornitura dell’energia elettrica era riservata allo Stato o ad imprese concessionarie, l’affidabilità della misurazione era nei fatti ritenuta connessa alla caratterizzazione pubblica del soggetto distributore. Inoltre, ha risentito dell’oggettiva difficoltà e complessità ad apportare innovazioni normative in un settore di misurazione che interessa un servizio pubblico essenziale di diffusione generalizzata, con milioni di punti di misurazione e che non consente applicazioni rigide e solo formalistiche delle norme, senza tener conto, peraltro, delle conseguenze in termini di possibili interruzioni di tale servizio pubblico. […]

La situazione effettiva: Fuori dal linguaggio burocratico ci pare di capire che:

il MISE ammette di non aver mai realizzato un sistema di controllo;
il Governo non ha mai stabilito come debbano avvenire i controlli di routine previsti dalla legge sui contatori dell’energia elettrica;
tale sistema di inerzia non ha fatto altro che generare vantaggi alla proprietaria delle reti di energia elettrica;
i cosiddetti contatori «intelligenti» sono apparecchi non omologati e mai verificati da un ente terzo incaricato dallo Stato ma certificati solo su base volontaria dall’«IMQ» (Istituto italiano del marchio di qualità).

Fonte: Condominioweb.com

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